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TEA: l’emendamento De Carlo – Nocco conferma che per l'Italia l'innovazione è la leva per la sostenibilità agroalimentare

  • Immagine del redattore: Cibo per la mente
    Cibo per la mente
  • 20 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

Roma, 20 novembre 2025 – Cibo per la Mente esprime il proprio pieno sostegno alla segnalazione in Legge di Bilancio dell’emendamento De Carlo – Nocco, che prevede la proroga della sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) fino al 31 dicembre 2026 e, al tempo stesso, l’eliminazione dell’obbligo di geolocalizzazione dei siti sperimentali.

 

“Consideriamo questo passaggio un segnale politico importante per il mondo della ricerca e per l’intera filiera agroalimentare. La proroga è essenziale per garantire continuità ai progetti già avviati, ma riteniamo che la rimozione dell’obbligo di geolocalizzazione sia altrettanto cruciale: si tratta di una misura concreta di tutela per i ricercatori e di un incentivo ulteriore alla sperimentazione in campo” dichiara Clara Fossato, portavoce di Cibo per la Mente.

 

“Attualmente sono in corso sperimentazioni su colture strategiche per il Made in Italy come riso, vite e pomodoro, ma il 2026 si annuncia come un anno decisivo” ha aggiunto Fossato. “Nei giorni scorsi è stato annunciato l’avvio di nuovi progetti che coinvolgeranno solanacee, colture arboree e cereali a paglia, con il CREA a coordinare le attività attraverso un polo nazionale d’eccellenza composto da università, enti pubblici e centri di ricerca privati. La filiera è pronta a sostenere con compattezza il lavoro dei ricercatori italiani, garantendo le migliori condizioni per far crescere l’innovazione in campo” ha continuato Fossato.

 

“La segnalazione dell’emendamento De Carlo – Nocco è un’ulteriore conferma che l’Italia sta tenendo la barra dritta sul tema delle TEA, colmando i ritardi che l’iter legislativo europeo continua ad accumulare. Il recente nulla di fatto nei triloghi europei dimostra ancora una volta quanto sia urgente arrivare a un quadro normativo chiaro e definitivo a livello comunitario. Ci auguriamo che l’esempio italiano possa stimolare gli altri Stati membri a fare la propria parte” ha concluso Fossato.

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Un appello e un progetto della filiera agroalimentare italiana rivolto ai decisori europei per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di investimenti in innovazione e ricerca nel campo dell'agricoltura e dell'industria alimentare.

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