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Cibo per la Mente: conferme positive dallo studio della Commissione europea sulle NGTs

Milano, 30 aprile 2021 – I nuovi strumenti di miglioramento genetico – new genomic techniques (NGTs) - possono contribuire alla sostenibilità dei sistemi alimentari e l'attuale legislazione in materia, del lontano 2001, non è più adeguata a recepire i vantaggi di queste tecnologie innovative. È quanto emerso dallo studio pubblicato dalla Direzione Generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea su richiesta del Consiglio.

“Riteniamo che questo studio possa rappresentare un punto di svolta per il futuro dell’agricoltura. Il settore agroalimentare italiano si aspetta che il prossimo passo delle istituzioni europee porti a una regolamentazione che consenta agli agricoltori di avere pieno accesso all’innovazione”. Questo il commento di Deborah Piovan, portavoce di Cibo per la Mente, il Manifesto per l’innovazione in agricoltura sottoscritto da 16 associazioni della filiera agroalimentare (Aisa, Agrofarma, API, Assalzoo, Assica, Assitol, Assobiotec, Assofertilizzanti, Assosementi, Compag, CIA-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, UNAItalia, Uniceb, Unionzucchero).

“Da tempo la filiera agroalimentare italiana fa sentire la sua voce a livello nazionale e comunitario per sottolineare l’importanza di un approccio nei confronti dell’agricoltura basato sulle evidenze scientifiche: il nostro auspicio è che ora la ricerca possa riacquistare slancio, anche in Italia dove la sperimentazione pubblica in campo è da tempo in difficoltà”.

“Spetta ora al Parlamento europeo il compito di riordinare il quadro normativo che risale ormai a venti anni fa. Gli agricoltori e i ricercatori devono poter disporre di questi fondamentali strumenti innovativi per riuscire ad aumentare le rese in maniera sostenibile, contrastare l’aggressività delle malattie delle piante, produrre alimenti più nutrienti e fronteggiare i cambiamenti climatici, così come ha richiesto l’Europa con le strategie su Green Deal e Farm to Fork” ha concluso Deborah Piovan.

Lo studio completo è disponibile qui.


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