top of page
Cerca

CIBO PER LA MENTE: DELUSIONE PER LA SENTENZA DELLA CORTE UE SULLE NUOVE TECNICHE DI EDITING GENETICO



Roma, 26 luglio 2018 -- "Avremmo sperato in una decisione diversa, capace di ridare slancio alla ricerca e all’innovazione nella filiera agroalimentare italiana ed europea”. Questo il commento di Deborah Piovan, portavoce di Cibo per la Mente, il manifesto per l’innovazione nel settore agroalimentare italiano sottoscritto da 13 associazioni della filiera, a proposito della decisione di oggi della Corte di giustizia UE che di fatto limita l’uso delle nuove tecniche di editing genetico sulle piante.


“È necessario cambiare radicalmente l’approccio al tema del miglioramento genetico per andare verso un sistema capace di valutare il prodotto e non la tecnica utilizzata per ottenerlo, prosegue la Piovan. Parallelamente è indispensabile coinvolgere la società civile sulle sfide da risolvere e sulle opportunità per affrontarle. Si deve aprire una nuova epoca di comunicazione fra mondo della produzione, ricerca, politica e società. Cibo per la mente vuole contribuire a questo dibattito”.


I dati evidenziano che i settori agricolo e alimentare rappresentano oggi, nel loro insieme, 30 milioni di posti di lavoro (il 13,4% dell’occupazione totale) e il 3,5% del valore aggiunto totale nell’economia dei 28 paesi dell’UE. L’Europa è il maggiore importatore ed esportatore di derrate alimentari, ma al tempo stesso dispone delle terre coltivate più fertili del mondo intero. L’Italia, culla della dieta mediterranea “patrimonio culturale immateriale dell’umanità” Unesco, può essere protagonista del cambiamento di prospettiva.


Informazioni su Cibo per la mente

Ridurre la burocrazia, integrare apporti pubblici e privati alla ricerca, rafforzare le competenze scientifiche nelle amministrazioni, restituire autorità alla comunità dei ricercatori davanti all’opinione pubblica, sono alcune delle misure auspicate dal manifesto Cibo per la mente (scaricabile dal sito Ciboperlamente.eu) per una politica di innovazione continua. Lo chiedono le 13 associazioni che hanno sottoscritto l’appello nel settembre 2017: Agrofarma, Aisa, Assalzoo, Assica, Assitol, Assobiotec, Assofertilizzanti, Assosementi, Cia, Confagricoltura, Unaitalia, Uniceb e Unionzucchero.



Comments


bottom of page